Il rosmarino può sembrare una pianta facile da coltivare, ma in realtà può riservare diverse difficoltà anche ai più esperti. Quando in primavera non compaiono nuovi germogli o, peggio ancora, la pianta inizia a seccare, è naturale chiedersi dove si sia sbagliato. Spesso basta davvero poco per compromettere la salute del rosmarino: un eccesso d’acqua, una posizione poco luminosa o un terreno inadatto. Tuttavia, aprile è ancora il periodo ideale per intervenire e correggere gli errori, a patto di individuare la causa del problema.
Perché il rosmarino non cresce
L’errore più comune riguarda l’irrigazione. Il rosmarino non tollera l’umidità costante e non va annaffiato quotidianamente. Se il terreno rimane bagnato troppo a lungo, le radici rischiano di marcire. È importante controllare sempre l’umidità del suolo con le dita: se la terra è ancora fresca, meglio rimandare l’annaffiatura. Quando si irriga, è preferibile farlo al mattino e solo alla base della pianta, evitando di bagnare le foglie. Il rosmarino apprezza le piogge naturali, ma non ama le docce artificiali sulle sue parti aeree.

La luce è un fattore determinante per la crescita del rosmarino. Questa pianta necessita di molte ore di sole diretto, soprattutto se coltivata in vaso. Se rimane troppo tempo in ombra o in penombra, tende a crescere poco, a indebolirsi e a lignificare senza produrre nuovi getti. È sempre consigliabile scegliere la zona più soleggiata del balcone o del giardino, meglio se esposta a sud. Nei mesi più freddi, anche una posizione dietro una finestra può andare bene, purché riceva luce diretta.
Il tipo di terreno è un altro elemento fondamentale. Spesso si utilizza un terriccio universale, ma il rosmarino predilige substrati leggeri, ben drenati e leggermente sassosi. Se si impiega solo torba, dopo alcune piogge il terreno si compatta e le radici soffocano. L’ideale è mescolare sabbia grossolana, un po’ di compost maturo e qualche manciata di perlite. Attenzione anche ai vasi privi di fori di drenaggio: in questi contenitori il rischio di marciume è elevato.
Aspetti da non trascurare
La concimazione è spesso sottovalutata. Sebbene il rosmarino sia una pianta rustica, non significa che possa crescere senza alcun apporto nutritivo. In primavera necessita di una minima dose di fertilizzante per evitare che rimanga stentato. Un concime bilanciato, come un NPK 20-20-20, somministrato ogni quattro-sei settimane, è sufficiente. Tuttavia, un eccesso di fertilizzante può favorire la crescita della parte verde a discapito della produzione di oli essenziali.

Se le foglie ingialliscono o si arricciano, è importante osservare attentamente la pianta. A volte si tratta di stress termico, ma spesso il problema è il marciume radicale. In questi casi, l’unica soluzione è estrarre la pianta dal vaso, eliminare le radici nere e molli e rinvasare in un substrato asciutto e ben drenato. Non sempre la pianta si riprende, ma tentare può fare la differenza. Rimandare l’intervento, invece, peggiora la situazione.
Aprile è anche il periodo ideale per la potatura. Non è necessario intervenire ogni anno, ma è opportuno eliminare rami secchi o danneggiati per stimolare la formazione di nuovi germogli. Si consiglia di tagliare poco sopra un nodo, evitando di scendere troppo in basso. Le forbici devono essere ben affilate e disinfettate per prevenire infezioni. Dopo la potatura, è meglio attendere almeno una settimana prima di concimare nuovamente.
Rinvaso della pianta
Per chi coltiva il rosmarino in vaso, aprile è il momento ideale per effettuare il rinvaso. La pianta necessita di spazio e di un terreno rinnovato. È consigliabile scegliere un vaso leggermente più grande, dotato di fori di drenaggio e, se possibile, aggiungere uno strato di argilla espansa sul fondo. Se il terriccio appare compatto o emana cattivo odore, va sostituito completamente. Dopo il rinvaso, è importante non esporre subito la pianta al sole diretto, ma lasciarla acclimatare gradualmente.

L’irrigazione dopo il rinvaso deve essere moderata. È sufficiente bagnare leggermente il nuovo terriccio per favorire l’assestamento. Nei giorni successivi, si deve attendere che la superficie del terreno sia asciutta prima di annaffiare nuovamente. In questa fase, i ristagni d’acqua sono particolarmente pericolosi. Un sottovaso pieno d’acqua può causare rapidamente il marciume anche in una pianta apparentemente sana.
La posizione della pianta va rivalutata dopo l’inverno. Il luogo che l’ha protetta dal freddo potrebbe non essere più adatto con l’arrivo della primavera. Il rosmarino richiede più luce e calore. In giardino è preferibile una zona soleggiata e riparata dal vento, mentre in terrazzo va scelto un angolo che riceva almeno mezza giornata di sole diretto. È meglio evitare aree troppo umide o ombreggiate, soprattutto dopo abbondanti piogge, poiché anche l’umidità atmosferica può essere dannosa.
Protezione dai parassiti e dalle malattie
Nel mese di aprile è importante monitorare attentamente la pianta. Bisogna controllare il retro delle foglie, cercare eventuali segni di parassiti e verificare se le radici fuoriescono dal vaso. Questi piccoli segnali possono aiutare a intervenire tempestivamente. Afidi, cocciniglie e muffe possono comparire con l’aumento delle temperature. Non è sempre necessario ricorrere subito a prodotti specifici: spesso è sufficiente un trattamento con acqua e sapone di Marsiglia, purché si agisca prontamente.

Chi si trova con un rosmarino ormai compromesso non deve scoraggiarsi. In molti casi è possibile prelevare un rametto sano e farlo radicare in acqua o in sabbia umida. Il rosmarino radica facilmente se il ramo è giovane e la stagione è favorevole. Così, anche se la pianta madre non si salva, si può comunque conservarne una parte. Non è un metodo infallibile, ma spesso si ottengono buoni risultati senza troppe difficoltà.
In conclusione, il rosmarino è una pianta robusta ma anche esigente. Richiede molta luce, spazio sufficiente, un terreno leggero e interventi mirati. Ad aprile, adottare le giuste attenzioni può fare davvero la differenza. Meglio evitare cure eccessive, concimazioni casuali e irrigazioni abbondanti. Bastano poche cure, ma ben calibrate, per vedere ricomparire i profumati rametti verdi che rendono speciale questa pianta aromatica.