La decisione di avviare qualsiasi tipo di coltivazione sotto alberi ad alto fusto richiede un’attenta valutazione, poiché può comportare sfide significative. Sebbene questi alberi offrano alcuni vantaggi, la loro presenza può ostacolare la crescita delle piante sottostanti a causa della forte competizione per luce, acqua e nutrienti.
La competizione per la luce
Gli alberi ad alto fusto sono caratterizzati da chiome ampie che proiettano un’ombra estesa sul terreno circostante. Questa ombreggiatura limita la quantità di luce solare che raggiunge le piante sottostanti, compromettendo la loro capacità di effettuare la fotosintesi. Specie come il faggio e la magnolia, con chiome particolarmente dense, rendono difficile la sopravvivenza di piante poco tolleranti all’ombra.

Anche le specie che necessitano di luce indiretta possono soffrire per la scarsa disponibilità luminosa, manifestando una crescita debole e rallentata. Tuttavia, alcuni alberi ad alto fusto, come il frassino, presentano chiome più leggere e ariose, consentendo una parziale penetrazione della luce e offrendo condizioni più favorevoli alle piante sottostanti.
In questi casi, è possibile optare per la coltivazione di specie che tollerano bene l’ombra. La competizione per la luce non influisce solo sulla fotosintesi, ma anche sulla distribuzione del calore: le aree ombreggiate tendono ad avere temperature più basse, modificando il microclima e influenzando la crescita e lo sviluppo delle piante presenti.
La competizione per i nutrienti
Le radici degli alberi ad alto fusto si espandono in modo esteso, occupando ampie porzioni di terreno e assorbendo grandi quantità di acqua e nutrienti essenziali dal suolo. Questa intensa competizione limita l’accesso delle piante sottostanti alle risorse fondamentali per la loro crescita e il loro sviluppo.

In presenza di terreni poveri e compatti, la lotta per i nutrienti diventa ancora più accesa. Le radici degli alberi ad alto fusto tendono ad assorbire quasi tutta l’acqua disponibile, lasciando le altre piante in condizioni di stress idrico. Inoltre, la presenza di radici superficiali può ostacolare ulteriormente la crescita di altre specie, impedendo lo sviluppo del loro apparato radicale e limitando la capacità di assorbire nutrienti.
Questi effetti negativi possono essere mitigati scegliendo specie vegetali tolleranti alla siccità e ai suoli poveri, capaci di adattarsi anche in condizioni di forte competizione per le risorse.
Conseguenze per la biodiversità
La competizione per luce e nutrienti non incide solo sulla crescita delle piante sottostanti, ma ha ripercussioni anche sulla biodiversità complessiva dell’ecosistema. Sotto le fitte chiome degli alberi ad alto fusto, erbe e arbusti spesso non riescono a sopravvivere, causando un impoverimento della varietà vegetale del sottobosco.

Questa situazione può però favorire la diffusione di specie invasive, più adattabili alle condizioni di ombra, umidità e suolo povero. Inoltre, la carenza di varietà arboree e arbustive può ridurre la presenza di fauna tipica del sottobosco, alterando l’equilibrio dell’intero ecosistema.
Per questo motivo, nei parchi e nei giardini urbani è importante adottare strategie di gestione che promuovano la diversità vegetale. Si può, ad esempio, selezionare piante resistenti all’ombra da collocare sotto gli alberi ad alto fusto, oppure arricchire il suolo in alcune aree per sostenere la crescita di specie meno competitive.
La gestione del verde
Attraverso pratiche di gestione mirate, è possibile favorire la convivenza tra alberi ad alto fusto e le specie coltivate sotto le loro chiome. La scelta di piante che si adattano a condizioni di ombra o mezz’ombra e a suoli poveri rappresenta una soluzione efficace per incrementare la biodiversità e la resilienza dell’ambiente.

Specie come felci, pervinca e hosta sono particolarmente adatte a prosperare in ambienti ombreggiati. Inoltre, la pacciamatura contribuisce a mantenere l’umidità del suolo e a ridurre la competizione per l’acqua. L’irrigazione nelle ore più fresche della giornata e l’utilizzo di compost organico possono migliorare la disponibilità di nutrienti per le piante sottostanti.
Infine, la potatura selettiva delle chiome più fitte può facilitare una maggiore penetrazione della luce solare, favorendo la crescita delle piante sottostanti e limitando l’espansione delle radici degli alberi ad alto fusto. In questo modo si crea un ambiente più equilibrato e favorevole allo sviluppo della vegetazione inferiore.